Bombardamenti a Massa

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 in queste terre colpite dalla guerra, da una dura occupazione tedesca, con condizioni di vita sempre più difficili, si sviluppò un’intensa resistenza, armata e civile, che è valsa alla Provincia di Massa-Carrara la medaglia d’oro al valor militare e al Comune di Massa la medaglia d’oro al merito civile. In memoria, il Comune e l’Unione Europea questi sentieri ricostruirono.

Dal gennaio 1944 Massa e la piana apuana diventano obiettivi per i bombardieri anglo-americani: nella città il primo morto per un bombardamento si registra il 27 gennaio. Il primo bombardamento con più di una vittima si registra il 27 maggio 1944: muoiono in cinque.

Durante il mese di giugno 1944 si intensificano i bombardamenti aerei, collegati anche all’avvicinarsi della linea del fronte e ai lavori tedeschi per le fortificazioni della Linea Gotica. Nella città erano stati aperti alcuni rifugi antiaerei: quello più grande, scavato nella roccia sotto il Castello Malaspina, in una delle zone più popolose del centro storico, il rione della Martana, poteva contenere più di 3000 persone. Era stato inaugurato nel 1943, ma dal settembre 1944 venne occupato dai soldati tedeschi, che emanarono anche un ordine di sfollamento totale dei civili dalla città, da attuarsi entro il 15 di quel mese. La popolazione si rifugiò nelle campagne, in grotte, sulle montagne, nelle cave, per poi in parte ritornare in città, privata anche di quel mezzo di difesa dalle bombe che piovevano dal cielo.

Il 29 dicembre 1944 fu bombardata l’area del fiume Frigido (Borgo del Ponte, Capaccola, Santa Lucia, Cappuccini), di prima mattina: in via Galliano ci furono almeno 18 morti, altri morti a via dei Margini, Castagnola e altri luoghi vicini, per un totale di circa una trentina di vittime. Nello stesso giorno fu colpita anche Marina di Massa (2 morti).

]L’8 febbraio 1945 Massa venne bombardata per l’ultima volta: questa volta l’obiettivo fu il centro cittadino. Furono colpite le abitazioni di Piazza Aranci, la Chiesa di S. Sebastiano, il quartiere della Martana, il monumento di piazza Mercurio. Numerose (senz’altro più di dieci) le vittime. Va ricordato che non sempre i bombardamenti avevano obiettivi strategici e militari ben definiti: in una guerra totale, terrorizzare la popolazione civile viene considerato un obiettivo militare, da perseguire senza scrupoli.

 

Complessivamente si calcola che per cause di guerre (bombardamenti, ma anche mitragliamenti e cannoneggiamenti) a Massa siano deceduti decine di civili. Parecchie centinaia di civili (oltre 700) furono inoltre rastrellati, deportati in Germania dai tedeschi, e destinati al lavoro coatto.