Aldo Salvetti, nato a Mirteto di Massa il 27 novembre 1923, carpentiere, era partigiano del distaccamento intitolato ad Aldo Cartolari, che faceva parte della Brigata Garibaldi “Ugo Muccini” (ribattezzata nel novembre 1944 “Gino Menconi”), collegato alla federazione comunista di Apuania e intitolato ad un partigiano della “Mulargia” che si riteneva fosse stato ucciso a Forno il 13 giugno 1944. La sera del 18 settembre 1944 la sua formazione attaccò una postazione tedesca nei pressi di Castagnola: l’elemento sorpresa venne a mancare perché una sentinella dette l’allarme, e nel conflitto a fuoco che seguì un partigiano cadde colpito a morte, ed un altro decedette qualche giorno dopo per le ferite riportate.
Aldo Salvetti fu ferito ad una gamba, cercò rifugio in un campo, sotto un albero, ma non riuscì a fuggire perché, nelle sue condizioni, non fu in grado di oltrepassare il reticolato di filo spinato che recingeva il campo. Nel pomeriggio del giorno successivo fu scoperto e catturato dai tedeschi. Sottoposto a sevizie perché rivelasse i nomi dei compagni, portato in giro sanguinante per le strade del paese, fu quindi giustiziato presso la porta di un’abitazione privata.
E’ stato insignito della medaglia d’oro al valor militare alla memoria.