Arnaldo Pegollo, 10 aprile 1945

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 in queste terre colpite dalla guerra, da una dura occupazione tedesca, con condizioni di vita sempre più difficili, si sviluppò un’intensa resistenza, armata e civile, che è valsa alla Provincia di Massa-Carrara la medaglia d’oro al valor militare e al Comune di Massa la medaglia d’oro al merito civile. In memoria, il Comune e l’Unione Europea questi sentieri ricostruirono.

Nato a Massa l’8 aprile 1919, di famiglia antifascista, fu fra i primi a scegliere la via della montagna. Combatté a Forno il 13 giugno 1944, riuscendo a sganciarsi insieme ai suoi uomini. Comandante col nome di “Naldo” della III Compagnia del “Gruppo Patrioti Apuani”, fin dalla sua fondazione fu uno dei più stretti collaboratori del comandante “Pietro” Del Giudice.

Trasferitosi con i suoi uomini, su ordine del comando del Gruppo, in Garfagnana, per provvedere ai rifornimenti dei partigiani rimasti sul versante apuano, sopperendo almeno in parte alla scarsità di mezzi alimentari della piana massese, prese contatto con il maggiore inglese Anthony Oldham, comandante della Divisione “Lunense”. Per arrivare ad un coordinamento fra i gruppi di partigiani operanti sui due versanti delle Apuane, nell’ottobre 1944 lo accompagnò, percorrendo la via Vandelli, ad un incontro a Forno con i comandanti dei Patrioti Apuani e delle formazioni garibaldine. A seguito dell’accordo di collaborazione siglato fra queste formazioni, uomini di “Naldo” (che fissò il comando a Gorfigliano) e di “Vinci” passeranno a combattere in Garfagnana agli ordini di Oldham.

Dopo lo sbandamento della Divisione “Lunense” a seguito del grande rastrellamento tedesco iniziato il 27 novembre 1944, “Naldo” rientrò nella sua zona di provenienza, e partecipò attivamente ai combattimenti del 2 dicembre fra i partigiani massesi e i tedeschi impegnati nel rastrellamento. Gli scontri misero a dura prova la struttura militare del “Gruppo Patrioti Apuani”, ma si conclusero lasciando ancora vitale, sia pur ridimensionata, la sua forza.

“Naldo” partecipò attivamente all’offensiva finale sulla Linea Gotica: gli fu affidato il comando di tre compagnie partigiane dislocate sul Monte Belvedere, dove nei giorni 8 e 9 aprile 1945 si svilupparono aspri combattimenti fra i soldati nippo-americani e i tedeschi del battaglione Kesselring. Il 10 aprile 1945, a Massa, liberata quella mattina, fu centrato proprio davanti al Palazzo Ducale da un colpo di artiglieria sparato da una batteria tedesca. Una scheggia lo colpì in pieno, uccidendolo all’istante.

E’ stato insignito della medaglia d’oro al valor militare alla memoria.